Onorevoli Colleghi! - La proposta di legge recante l'istituzione del difensore civico delle persone private della libertà personale introduce nel nostro ordinamento un soggetto terzo rispetto alle Amministrazioni dell'interno, della giustizia e della difesa, con poteri di ispezione e di garanzia nei confronti delle condizioni dei soggetti privati della libertà personale.
Attualmente il garante delle condizioni di detenzione nelle carceri è il magistrato di sorveglianza, i parlamentari dispongono di un potere di visita, mentre tutti i soggetti individuati dalla legge a cui è possibile rivolgere reclamo sono interni all'amministrazione penitenziaria stessa.
La presenza di un soggetto terzo può senz'altro preservare e tutelare, al momento dell'intervento, quegli equilibri delicatissimi sui quali si basa il complicato rapporto fra popolazione detenuta e polizia penitenziaria.
Il primo obiettivo della legge è dunque quello di individuare un organo che svolga attività di controllo, di segnalazione e di denuncia; esso potrà verificare il grado di conformità della condizione dei detenuti agli standard minimi di trattamento all'interno delle strutture detentive.
Affinché possano essere portate avanti azioni di questo tipo, è necessario dotare tale organo di adeguati poteri ispettivi e pertanto si è prevista la possibilità di avvalersi degli uffici e del personale dei difensori civici regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, facendo sì che questi ultimi garantiscano una maggiore presenza sul territorio.
La istituzione di tale organo, inoltre, adegua il nostro ordinamento a quello delle più avanzate democrazie nord-europee ed all'Unione europea, dove il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani